martedì 26 novembre 2013

Alan Moore dice la sua sui cinecomics...


Lo vedete quest'uomo [tanto per citare il Pif de "Il testimone"]? E' Alan Moore, forse il più grande fumettista vivente, quello che con quel suo "Watchmen" negli anni Ottanta ha saputo rivoluzionare il modo di intendere i fumetti e i supereroi. E' la persona che mi ha fatto capire che pure i fumetti possono avere delle 'basi alte', mi ha fatto scoprire il decostruzionismo del genere e mi ha allietato con ore di magnifica lettura.
  Per certi versi, è grazie a lui che ho iniziato a scrivere. Quindi solo questo dovrà farvi capire tutta la mia fascinazione per questa persona - da adolescente volevo farmi venire barba e capelli come lui...
  In questi giorni se ne è uscito con quest'affermazione...

Non ho più letto un fumetto supereroistico da quando ho finito Watchmen. Odio i supereroi. Per me sono degli abomini. Non hanno più lo stesso significato che avevano un tempo. Inizialmente stavano nelle mani di autori che riuscivano realmente a espandere la fantasia del loro pubblico che andava dai 9 ai 13 anni. Era tutto quello che dovevano fare e ci riuscivano in modo eccellente. Oggi non è più così. Il loro target non è più quello. E' un pubblico per lo più maschile che spazia dai 30 ai 60 anni. Qualcuno ha inventato l'espressione graphic novel. E questi lettori l'hanno fatta propria, chiudendola a doppia mandata semplicemente per legittimare il loro amore per Spider-Man o Lanterna Verde e non apparire emotivamente subnormali.
E c'è stato questo drastico aumento del pubblico mainstream dipendente dai supereroi. I supereroi non rappresentano nulla di buono. Trovo sia allarmante vedere mandrie di adulti che vanno a vedere un film come The Avengers e apprezzare dei concept e dei personaggi creati per deliziare i dodicenni degli anni'50.

Allora... Specifico che a me The Avengers come film è piaciuto molto (mi è piaciuto tanto anche il film di Watchmen, ma questo non diteglielo) e che al momento leggo pure molti fumetti, fra i quali anche alcune testate supereroistiche. E sì, metà della roba che viene prodotta è merda, ma non per questo bisogna gettare benzina sul fuoco.
  Quello di Moore è un discorso generalista, oltre che per certi versi anche abbastanza ipocrita. Infatti dopo il suo capolavoro sui vigilantes va ricordato che ha scritto la sceneggiatura per alcune storie dei Wildcats (a mio avviso molto bruttine, ma è proprio quel fumetto che non mi piace) e la novel "Batman: the killing joke" (un vero capolavoro, reperitela se ce la fate!), quindi alla luce di questa riflessione la sua affermazione appare abbastanza 'meh'.
  Ma non è che abbia fatto un discorso scorretto, perché nonostante la vecchiaia e gli acidi rimane sempre uno che ha fatto la storia... è che il suo discorso è abbastanza generalista.
  Io leggo fumetti da sempre è credo continuerò a farlo, anzi, spero di riuscire anche a scriverne qualcuno. Sui film invece non sono così spasmodico, a parte che non sia coinvolto qualche nome particolare, però diciamo che rimangono un bello svago. E credo che anche a quarant'anni andrò a vederli. Forse lo farò per accompagnare mio figlio, se mai ne avrò uno, forse ci andrò per noia o forse ancora per piacere.  Il vero guaio non è quando un cinquantenne va a vedere un cinecomic, è quando il suddetto vive solo e unicamente per film di questo genere. Significa che mentalmente non può ambire a null'altro. Senza contare che dei fumetti, anche senza fare opere di svisceramento come la saga dei Minutemen possono vantare degli ottimi titoli - il recente "Deadpool uccide i classici" è per caso una lettura 'preoccupante'?
  La cosa preoccupante dei film di supereroi più che altro è che per la maggior parte sono fatti male. Avessero dentro di loro la qualità dei primi due Spider-man di Raimi, allora sarebbe un altro paio di maniche... eppure hanno falle di trama abnormi, battute idiote e momenti di puro nonsense, e nonostante tutto continuano a incassare perché ci sono i fanboy del personaggio che vanno a vedere il film anche se le premesse sono pessime, arrivando pure a dire che pellicole come The amazing Spider-man sono bellissime perché Peter Parker ha gli spararagnatele - e fidatevi, conosco uno che ha osato dire ciò. Ma questo è un problema degli spettatori, non del film in sé...
  Io rimango convinto del fatto che a dispetto del genere trattato, le cose vadano fatte bene. Se fatto bene, pure Twilight poteva diventare qualcosa di godibile. I film di supereroi non sono un male, così come non sono un male le storie d'amore adolescenziali o le commedie romantiche. Tutto a prescindere dal fatto che sia fatto da persone competenti.
  Moore, a questo giro l'hai fatta fuori dal vaso... ma ti voglio bene lo stesso!

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