mercoledì 26 febbraio 2014

Sull'editoria digitale...


Il mio libro (anzi, e-book) è uscito verso la metà di dicembre, quindi posso dire di essere in questo mondo da circa due mesi. E per quanto la mia vita non sia affatto cambiata da allora, ho avuto modo, nel mio piccolo, di guardarmi intorno e di fare delle dovute analisi sull'editoria digitale.
  Della serie: vale o non vale?
 Diciamo che si potrebbe parlarne all'infinito, ma cercherò di fermarmi sui punti salienti.

domenica 16 febbraio 2014

Su Ellen Page e l'omosessualità


Ne sta parlando tutto l'etere e la mia pagina Facebook è intasata da persone che parlano dell'argomento... ovvero di Ellen Page che fa coming out durante il giorno di San Valentino.
  L'attrice scozzese, moderno sex symbol - non per me, sarà che ho ancora vivido nella memoria Hard candy, ma nel fantasticare su di lei mi sento un mezzo pedofilo - e talento oramai consacrato da numerose pellicole, ha dichiarato ai microfoni di essere lesbica.
  E' stato, nel suo piccolo, un discorso sentito e quasi commovente, nel quale l'attrice si è fatta scendere anche un paio di plateali lacrimuccie. Una reazione della quale parlano tutti e che mi ha fatto scatenare, tanto per cambiare, una serie di considerazioni abbastanza contrastanti fra loro.

La prima è stata, sinceramente, quella di profonda stima.
  L'attrice avrebbe potuto continuare per la sua strada, i teenager in crisi ormonale avrebbero continuato a spruzzare nelle mutande vedendola e il successo sarebbe proseguito in maniera sempre crescente.
  Con quella dichiarazione però ha voluto spezzare un certo modo di essere. Ha messo le cose in chiaro, dicendo come l'essere continuamente esposti sotto i riflettori porti ad avere una maschera, e che alle volte si è costretti a nascondere quello che si è. E nel suo caso da nascondere non c'era nulla, perché l'omosessualità non è una cosa della quale vergognarsi, ed è una cosa che ho sempre pensato.

L'altra però è stata una considerazione di profonda stizza.
  Ma non per la Page, lei non centra nulla - o quasi.
  E' una riflessione sulla natura del coming-out.
 Da una parte, ho sempre ritenuto i coming-out una mezza buffonata, perché in questi casi da dichiarare/giustificare non c'è nulla. Come già scritto, l'essere omosessuali non è una cosa da scusare, è un modo di essere naturale e libero. Come diceva Eco: il decadimento della società non sta in ciò che Tizio fa nel letto con Caio, ma dal fatto che la gente paghi per saperlo.
 E mi rendo conto però che in una certa maniera sono necessari. Mi viene da pensare alle recenti leggi omofobiche della Russia, o dal fatto che un 'intellettuale' (notare le virgolette) di estrema destra in Francia si sia suicidato per protestare alla sua maniera contro i matrimoni gay.
  Mi rendo conto, purtroppo, che siamo ancora lontani dalla tanto sbandierata uguaglianza. Al mondo c'è ancora tanta ignoranza su delle cose che dovrebbero essere scontate, ergo, atti simili, nel loro piccolo, sono necessari. Possono diventare utili, Magari anche per far capire a un ragazzo/a omosessuale, un 'diverso' nel mondo, che non è solo. E' un passo piccolissimo ma che, spero, possa portare a qualcosa.

La mia speranza è quella che, nel più breve tempo possibile, possiamo vivere in un mondo dove nessuno debba andare davanti a un microfono per sbandierare la propria identità sessuale, dove tutti possano vivere in piena libertà senza dover giustificare nulla o sentirsi giudicato.
  You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one...

mercoledì 12 febbraio 2014

La mia prima intervista su Zerottonove.


Da piccolo il mio sogno era quello di poter scrivere una storia per il mensile di Paperinik. Crescendo il mio obiettivo è stato Dylan Dog. Adesso invece mi basta scrivere per chiunque...
  E fra questo chiunque c'è stato pure Marco "Frullo" Frullanti con la sua Nativi Digitali Edizioni, che ha pubblicato il mio libro Storia di uomini invisibili. Un'esperienza molto bella e che spero di poter replicare insieme a lui, dato che è un ambiente in cui mi sono trovato davvero molto bene.
  Questo ambiente inoltre mi ha permesso di vedere la mia opera valutata, oltre che da un paio di amici blogger, pure da qualche sito specializzato, il che ha portato al formarsi della mia prima intervista ufficiale.
  Il tutto è avvenuto per il sito Zerottonove, e per leggerla vi basta cliccare QUI. Spero possiate gradire questa lettura e che vi emozionerete quanto me nel leggerla.
  Per dire... da quel che dico sembro quasi una persona intelligente.
  Quasi.

martedì 4 febbraio 2014

Transformers 4!!! Porca pupazza c'hanno il Dinobot!!!

Ok... dico sempre che oggi gli autori non hanno più il coraggio di osare, dico sempre che il divertimento col cervello spento è la rovina della narrazione, dico sempre che la gente si accontenta di poco, dico sempre che non c'è più obiettività, dico sempre che nessuno sa valutare cosa sia effettivamente un bel film, ho anche scritto un libro dove cercavo di far valere una minima parte di questi discorsi...
  ... e poi mi faccio emozionare da una roba così.
  Faccio schifo, lo so.
  E sicuramente lo farà anche il film ma... dannazione... C'HANNO IL DINOBOT!!!

sabato 1 febbraio 2014

Si riprende!


Oramai è passato più di un mese dalla pubblicazione di Storia di uomini invisibili, e bisogna valutare il punto della situazione.
  Poiché non sono capace di stare con le mani in mano e che non intendo di certo fermarmi a questa prima opera (o almeno, spero di non farlo) posso dire che sto cercando di far partire altri progetti che, se tutto va bene, dovrebbero partire entro la fine di quest'anno appena iniziato.
  Si tratta di un volume di 'memorie', ovvero una raccolta di fatti autobiografici che potranno far capire al mondo cosa intendo quando, sui miei vari blog, dico di aver avuto una vita davvero assurda.
  Segue poi la realizzazione di un romanzo horror, genere che ho sempre adorato ma sul quale non mi sono mai applicato tanto, oltre che al partire di una serie di racconti grotteschi/thriller a sfondo erotico - che s'ha da fà per campà.
  Questo è quanto. Io spero di riuscire solo a fare almeno la metà di tutto quello che ho in mente!
  Ma l'importante è godersela.
  Perché chi si accontenta, gode... ma chi gode s'accontenta.