lunedì 21 aprile 2014

Come proporre il proprio romanzo


Ultimamente ho scoperto che dalle mie parti ci sono un sacco di persone che hanno il proverbiale romanzo nel cassetto. Ce l'hanno da anni, e sempre lì è rimasto. Quando si è sparsa la voce della mia (quasi) recente avventura editoriale molti mi hanno fatto sempre la solita, fatidica domanda: "Come hai fatto a farti pubblicare?"
  Allora, dato che tutte queste persone hanno un'età maggiore della mia, mi viene spontanea una domanda: come mai non ti sei mai informato prima? Cioè, io come inviare manoscritti ai vari editori lo sapevo già dai primi anni delle superiori. E grazie all'aiuto di internet e dei social network, arrivare a non sapere una cosa inerente alla propria passione mi sembra inconcepibile.
  Comunque sia, ho scritto qui sotto delle regole basilari che spero possano essere d'aiuto.

Innanzitutto, ma credo sia superfluo dirlo, ci sono delle cose da fare prima: leggere, leggere, leggere, scrivere, scrivere, scrivere. Leggete tutto quello che vi capita sottomano e scrivete quanto potete. Fate sottoporre i vostri scritti a qualche amico, o a delle persone dal giudizio affidabile, ed accettate ogni consiglio che vi viene posto. Alla fine, senza quelli manco Ken Follet sarebbe dov'è ora.
  Una volta fatto questo rileggete tutto. E sembra una cazzata, ma un testo senza errori vi rende più presentabili e, anche in caso di rifiuto, vi fa apparire almeno come delle persone serie. Anche perché un testo che presenta degli errotri... vi siete fermati, vero? Ecco, immaginare un editore che deve leggere ottanta o più pagine così. Un conto è un errore ogni quattro pagine, quello è fisiologico, ma un testo pieno fa passare la voglia.
  Corretto il vostro manoscritto, non resta che inviarlo.
  Sì, ma come fare?
 Beh, è molto semplice. Basta andare su Google e scrivere case editrici. Di certo vi verranno fuori le più grandi, come Mondadori o Feltrinelli, ma lì o siete rappresentati da un'agenzia con le contropalle oppure molto difficilmente vi prenderanno in considerazione. Anche se siete molto bravi.
  Ovviamente bisognerà puntare su quelle indipendenti, ma anche lì ci sono delle regole da seguire.
  Una volta visitato il sito della case interessata andate a vedere se accettano manoscritti. Una volta appurato, fate un giro nel loro catalogo e guardate se il genere del vostro manoscritto è conforme alla loro linea editoriale. Per dire, se la casa in questione pubblica solo thriller e voi avete scritto un western... beh... penso che ci possiate arrivare da soli. Date una bella sbirciata e traetene le dovute conclusioni.
  Una volta appurato questo guardate come inviare il tutto.
  Sì, bravo, basterò una mail, dite...
  Invece no. Alcune case accettano solo mail, altre invece vogliono che gli si mandi tutti ancora per posta. E nel caso vogliano solo invii tramite mail, ci sono anche lì delle condizioni. Alcuni vogliono solo PDF, altri solo file RTF ed altri ancora dei semplici doc. Voi state attenti a fare come vogliono loro, dimostrerà che avete letto con attenzione il loro sito e li faciliterà nel lavoro. Altrimenti c'è il rischio che non siano così gentili - o poco impegnati - dall'avvisarvi dell'errore commesso e cestinino direttamente il vostro lavoro.
  Perché sembrerà strano, ma presentarsi bene è tutto.
 E proprio per questo stampate tutto nella maniera più sobria possibile. Né caratteri troppo grandi né troppo piccoli. Niente colori stravaganti (a patto che non sia un esigenza editoriale come Tre io di Roberto Rossi), un classico nero su bianco andrà benone. Anche per il titolo, non fate giochetti strani col computer.
  Quindi passiamo alla prima pagina.
  Io di solito faccio così: titolo dell'opera grande in alto, poco più sotto sta il mio nome e, al margine inferiore della pagina, i contatti. Quindi indirizzo, mail e numero di cellulare, perché se mai dovranno contattarvi, dovranno sapere come fare.
  Ma non pensiate che basti questo.
  Nein! Nein! Nein!
  Dovete ar correr,e prima del romanzo, altre due cosette. La vostra biografia e la sinossi.
  Per la biografia basta poco. Chi siete, cosa avete fatto nella vita (studi, lavori o altre opere) e delle curiosità - non scendete nell'intimo.
  La sinossi invece non è altro che il riassunto del vostro lavoro. L'ideale sarebbe farla lunga una pagina, una pagina e mezzo, quindi scrivete solo gli snodi principali ma che possano far capire dove il vostro romanzo vuole andare a parare. Siate quindi brevi ma esaustivi.
  In aggiunta io metto anche le "Finalità dell'opera". Scrivo quindi in poche righe cosa vorrei comunicare col mio lavoro, quali sono i punti di forza e le sue finalità. E' un surplus, ma male non fa.
  Fatto questo, non resta altro che aspettare,

Ecco, questo credo sia tutto.
 Spero di essere stato abbastanza esaustivo, e spero anche che queste mie indicazioni vi aiutino a coronare un vostro sogno.
  Alla prossima!

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